Anche in Val di Fassa è tempo di Carnevale con tanti divertenti appuntamentiNelle “comedies”, nei cortei, nelle feste di piazza e naturalmente sulla neve, mentre le “faceres” riempiono la valle dello spirito del carnevale più allegro dell’arco dolomitico.  

“Da burt” o “da bel” (maschera “da brutto” o “da bello” in ladino). Da tempo immemorabile, almeno quanto sono antiche le sue origini, nel carnevale fassano c’è posto per tutti. Dal 17 gennaio (Sant’Antonio Abate, patrono di Alba di Canazei), quando prende il via nella valle ladina il ciclo profano più significativo dell’anno, basta avere una “facera” (maschera lignea scolpita su misura dagli artisti locali) e il gioco è fatto, o meglio, lo scherzo è fatto. Perché in Fassa, dove il “carnascèr” (carnevale) è peculiare espressione della cultura locale, l’ironia e l’irriverenza sono gli ingredienti principali d’ogni manifestazione carnascialesca. Elementi piccanti che snocciola a piena voce il “Bufon”, maschera tipica assieme a “Lachè” e “Marascons”, in tutte le occasioni, sbeffeggiando simpaticamente, con formule arcaiche e nuove in lingua ladina, chi gli capita a tiro. Lo spasso è alla base anche delle “comedies” o “mascherèdes”, spettacoli teatrali in ladino, che nella versione più antica tramandata dal “Grop de la Mèscres da Delba e Penìa”, mettono in scena, sull’accogliente palco delle ex scuole elementari di Penia, storie e personaggi d’un tempo vestiti di una leggerezza che regala tante risate e buoni sentimenti.

La sorpresa condisce le sfilate mascherate nelle diverse piazze dei paesi, in primis quella di Campitello che la domenica che precede martedì grasso porta in centro una delle feste più rinomate della valle. Il 4 marzo, martedì grasso, è un tripudio di appuntamenti da Moena, a Pozza, a Vigo e Soraga dove fino a tardi paesaggi e vette dolomitiche imbiancate si colorano dell’euforia contagiosa del “carnascèr”, che si conclude a sera a Pian, splendido borgo sopra Campitello, con l’accensione di un falò, anticipato da un corteo di giovani che agitano campanacci, che simbolicamente brucia festa e inverno.

Ecco gli appuntamenti del carnevale fassano:

“Mascherèdes fascènes” – 20 gennaio e 15 e 27 febbraio e 4 marzo – Penia di Canazei.

Sfilate e feste di piazza
1 marzo – Pozza;
2 marzo – Campitello per una delle feste più coinvolgenti della valle;
4 marzo – Moena, il classico appuntamento con i carri allegorici e la festa con musica e premiazione dei migliori costumi.A chiusura della manifestazione e del carnevale, si brucia la “strìa” (una strega di paglia), esorcizzano il male e scacciano l’inverno in attesa della rinascita della primavera.
4 marzo – Vigo,in Piaz J.B. Massar, grande parata di carnevale con tante maschere, con musica, ballo e delizie gastronomiche. 
4 marzo – Campitello – a conclusione del Carnevale, dopo una maratona di campanelli indossati dai giovani del paese, verrà dato fuoco al falò allestito sotto l’abitato di Pian.

www.fassa.com

CONDIVIDI: