Lo Yunnan (云南, 雲南, letteralmente “A Sud delle nuvole”) è una provincia cinese, situata nell’estremo sud-ovest della nazione, ai confini con il Tibet, il Myanmar, il Loas e il Vietnam.
Il viaggio proposto da Goasia (www.goasia.it) rappresenta l’occasione per andare alla scoperta di un paese dai paesaggi magici, un luogo che nasconde leggende e storie di antiche etnie. Ci sono infatti più di 25 minoranze etniche, pari circa ad un terzo di quelle dell’intera Cina.
Partenza speciale di gruppo con volo di linea Cathay Pacific da Milano il 23 Aprile, via Hong Kong, si atterra a Kunming, chiamata la città dell’eterna primavera per il suo clima mite, fondata dalla dinastia Han, questa città si erge a circa 2000 metri sul livello del mare, Marco Polo la descrisse come “grande, affollata di mercati e di mille razze”. Dopo la sistemazione in hotel 5*, ha inizio il tour del luogo: visita del tempio Yuantongsi e la Foresta di Pietra. Ci sono voluti milioni di anni, per consacrare il Picco del Loto e quegli spuntoni di roccia che minacciano di cadere al primo soffio di vento, ma che incarnano, secondo la leggenda locale, eroi che combatterono i demoni malefici e le inondazioni. Il periodo migliore per visitare la foresta di pietra, dichiarata dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità, è giugno, quando le luci dei falò, le lanterne di riso, i canti e le danze raccontano al mondo della minoranza etnica degli Hani, in occasione della loro festa tradizionale, quella delle fiaccole, momento unico per celebrare il fidanzamento dei giovani del popolo. Si prosegue per Jianshui, una regione subtropicale con i suoi splendidi paesaggi naturali e i villaggi antichi.
A seguire, visita del giardino della famiglia Zhu, un esempio notevole di antica abitazione tradizionale della dinastia Qing, visita al Tempio di Confucio, il Ponte dei Doppi Draghi, Tuanshan con il suo borgo rurale ben conservato dove si può visitare lo splendido giardino della famiglia Zhang.
Si prosegue verso lo Yuanyang con soste per ammirare i terrazzamenti di risaie. “Le scale verso il cielo”, così vengono chiamati i terrazzamenti abilmente costruiti, generazione dopo generazione, dai contadini Hani seguendo un accurato studio del territorio nel pieno rispetto dell’ecosistema. L’area dei terrazzamenti si trova fra i 1000 e i 2000 metri sul livello del mare, le temperature invernali, sebbene mai gelide, consentono un solo raccolto l’anno. Dopo il raccolto, da metà settembre a metà novembre, a seconda dell’altitudine, le terrazze vengono riempite d’acqua.
Tappa seguente, Dali (377 km – 5 ore circa e mezza), regione assai prospera per le sue terre fertili bagnate dai fiumi che alimentano il lago Erhai. Situata a 1900 m di quota, ha alle spalle l’imponente catena montuosa del Cang Shan con un’altitudine media di 4000 m. L’etnia predominante a Dali è quella dei Bai, stimata in circa un milione di persone. Da non perdere la città vecchia con le sue viuzze fiancheggiate da antiche case in pietra, il Museo delle Tradizioni Bai con cerimonia del tè e degustazione, le Tre Pagode, la gita in barca sul Lago Erhai.
Arriviamo a Lijiang, gioiello rubato alla storia, alle pendici dell’Himalaya, snodo commerciale lungo la via del Tè e dei Cavalli. Donne che lavano sciarpe coloratissime o che camminano a passo svelto portando cesti pieni di frutta sui piccoli capi, mentre tra vicoli remoti ci si perde ascoltando il suono di flauti magici. Sulle vecchie strade, soffuse lanterne rosse svelano per un attimo l’anima magica di questa terra, mentre candele lente galleggiano sugli specchi d’acqua, perse nell’odore di zuppe ai funghi e di spezie. Visite allo Stagno del Drago Nero, con il Padiglione delle Cinque Fenici ed il Ponte dai Cinque Archi, luogo prediletto dai cineasti cinesi che vengono a girare i loro film. Visita del piccolo Museo della cultura Dongba e della piccola masseria della Camelia dai diecimila fiori.
La regione che si estende da Lijiang al confine tibetano è una delle più belle della Cina, oltre alla presenza di diverse etnie, vanta monasteri tibetani e paesaggi mozzafiato. A seguire, si va alla volta di Zhongdian (170 km – 4 ore circa), distretto autonomo tibetano conosciuto per le sue bellezze naturali ed il suo aspetto di calma cittadina che sorge sul plateau tibetano a 3250 metri d’altitudine. Lungo la strada facciamo sosta al Fiume Azzurro con visita del Salto della Tigre (con ingresso dalla parte di Lijiang), che offre una vista impressionante per il suo turbinio di acque. Da non perdere il Parco nazionale di Bitahai, il Lago della Pagoda di Smeraldo, e il Monastero Songzanlin, della dottrina dei Berretti Gialli, che è uno dei 13 famosi monasteri costruiti in seguito ad un decreto del Dalai Lama nel 1679. Parzialmente distrutto durante la rivoluzione culturale, è ancora in fase di ricostruzione, ma le sale sono imponenti ed il complesso si presenta bellissimo ed enorme, con tutti gli alloggi dei monaci che lo circondano.
Prima di rientrare a Milano, pit stop ad Hong Kong, dove si potrà fare la crociera nel Porto Victoria a bordo della giunca Oriental Dragon, per abbandonarsi alle sensazionali vedute del cielo della città e per trascorrere una serata al villaggio dei pescatori di Lei Yue Mun, dove si potranno gustare buonissimi frutti di mare.
Quota di partecipazione a partire da Euro 2.890, inclusive di voli intercontinentali Cathay Pacific, voli interni Air China, hotel 4/5* con trattamento di pensione completa, trasferimenti e visite come da programma.
Per info: www.goasia.it