Fuipiano Valle Imagna – Piccolo comune arroccato sulle Prealpi Orobie e considerato il “tetto della Valle”, come orgogliosamente proclamano i suoi abitanti, è un paese le cui origini affondano nel Medioevo, all’epoca delle guerre tra Guelfi e Ghibellini.
Ma a Fuipiano Valle Imagna c’è una contrada, un piccolissimo angolo di paradiso nel quale tempo e spazio sembrano essersi fermati nel XV secolo, quando sono state poste le prime pietre del gruppo di case che costituisce questa contrada, tutt’oggi abitata in alcuni suoi edifici e sede sia del Municipio che della Biblioteca comunale (entrambi inseriti nel conglomerato sud): si tratta di Località Arnosto, situata a 1031 metri sopra il livello del mare.
Arnosto è divisibile in tre nuclei differenti, denominati sud, nord e nord – ovest: sono tre perché si sono costituiti in tempi diversi e ciò è visibile dalle notazioni architettoniche. Il gruppo più recente è quello a sud, quello che per primo viene incontrato dal visitatore che, lasciandosi Fuipiano Valle Imagna alle spalle, proceda verso nord ovvero verso Località Arnosto. In questo primo gruppo di case spicca immediatamente l’Oratorio dedicato a S. Filippo Neri e a S. Francesco da Pola.
È una chiesetta di piccole dimensioni, con all’esterno un’edicola di legno e pietra, sopraelevata dal livello stradale tramite un paio di gradini. La facciata della Chiesa non solo si armonizza ma è perfettamente incastonata nell’economia del gruppo di case, poiché mantiene le medesime caratteristiche architettoniche invero comuni all’intera Località: facciate di pietre e legno, materiali che si trovano facilmente nei dintorni di Fuipiano, visto che sono prodotti locali. L’istintiva semplicità e l’innata robustezza dei materiali non deve però far pensare ad un lavoro grossolano ed approssimativo: la raffinatezza e l’eleganza, difatti, sono percepibili nelle decorazioni e nei dettagli interni.
La via che collega i vari gruppi abitativi è un selciato, ovvero è un viottolo fatto di sassi, che richiama molto le antiche mulattiere che attraversavano nei secoli passati (ed attraversano tutt’ora!) la Valle Imagna intera: se la si percorre, si costeggia un abbeveratoio in pietra tutt’ora funzionante ed alimentato da una fonte che sgorga acqua limpida, pura e freddissima; proseguendo di qualche passo, raggiunge il gruppo abitativo settentrionale che poi si snoda in quello di nord-ovest.
All’interno del gruppo settentrionale è collocato il Palazzo della Dogana della Serenissima: difatti il confine tra la Repubblica Veneta (che deteneva il potere anche sul bergamasco) ed il Ducato di Milano (la cui giurisdizione incominciava appena oltre il ponte sull’Adda) correva proprio in queste zone e bisogna ricordare che il contenzioso tra Milano e Venezia in merito ai confini era annoso, soprattutto per quel che concerneva le zone montane dove i limiti erano più labili e gli sconfinamenti all’ordine del giorno. Arnosto ed altre contrade della zona ha costituito un avamposto della Repubblica di Venezia per circa tre secoli e mezzo, dal 1428 a tutto il secolo XVIII.
Quel che a colpo d’occhio potrebbe stupire il visitatore è la differente altezza degli edifici: questa anomalia assai curiosa e caratteristica è derivante dal fatto che ogni singolo edificio rispetta il livello altimetrico del pendio. Altra particolarità visibile quasi immediatamente e che accomuna tutte e tre le zone in cui Arnosto è divisa è costituita dai tetti: essi, a dir la verità, sono una peculiarità dell’intera zona poiché sono costituiti da lastre calcaree piuttosto spesse e non sottili come ci si aspetterebbe. Le lastre sono sovrapposte tra loro e, proiettandosi verso l’alto, conferiscono ai tetti il classico aspetto aguzzo ed appuntito. Le case sono sviluppate prevalentemente in altezza e ciò fa sì che il peso piuttosto importante dei tetti sia scaricato lungo le mura perimetrali. Se si entrasse in una casa si potrebbe vedere che al piano terra è presente un atrio, la cucina ed un locale che generalmente veniva adibito a cantina o a ripostiglio o a dispensa; al piano superiore c’erano le camere, situate in alto per limitare l’umidità della zona che è discretamente consistente, essendo la Valle Imagna una valle chiusa, stretta, ad imbuto. Il modulo abitativo si ripete generalmente con poche o nessuna variante per tutte gli edifici adibiti a dimora privata.
Perché visitare Località Arnosto? Perché, in una giornata limpida e tersa, è confortante assaporare un angolo in cui il tempo ha smesso di esistere circa quattro secoli fa, un angolo in cui la tecnologia ed il progresso sembrano non aver lasciato traccia alcuna, in cui le montagne, il verde ed il silenzio la fanno assolutamente da padroni. Un luogo d’incanto, nel quale non stupirebbe veder passare un armigero del XV secolo e in cui invece suona strano vedere un turista con un cellulare in mano.
Foto by Elisa Andreoni