Il Martiniloben, il liuto di Stinatz, i tessuti stampati in blu, lo zafferano pannonico, i pomodori diFrauenkirchen e molto altro compongono il ricco quadro di tesori da preservare della regione austriaca

Il Burgenland, regione già inserita nel 2011 nel Patrimonio UNESCO per l’area del Neusiedler See, non solo va visitato per le sue bellezze naturali; ma anche per il gran numero di patrimoni culturali tramandati fino a oggi e ancora parte integrante del tessuto socio-culturale della zona. Valorizzarli e preservarli è l’obiettivo del progetto “Kulturschatz Burgenland”, commissionato da Burgenland Tourismus.
Il progetto descrive, con testi, foto e video, come questo “passaggio di testimone” avviene nel Burgenland di oggi.
Le molte forme tradizionali di espressione della regione hanno origine nella mescolanza etnica del paese. Questo crogiolo di nazionalità e tradizioni diverse, è un grande esempio di coesistenza di culture, visibile nel programma tv del canale ORF Burgenland intitolato “La cesta dei tesori del Burgenland”.
Ecco qualche esempio. Il dialetto regionale specifico del Burgenland meridionale, chiamato “hianzisch”, presenta una ricchezza di caratteristiche che lo contraddistinguono da quelli della
Stiria, della Bassa Austria o viennese. La domenica dopo la festa del Corpus Domini, a Neckenmarkt si festeggia dalla battaglia di Lackenbach. Durante questa giornata avviene il celebre sventolio della bandiera, una tradizione che esiste da tre secoli e mezzo. Tra i viticoltori del Burgenland si è evoluta, nel corso dei secoli, una consuetudine che si celebra ancora oggi nel giorno di San Martino – l’11 novembre – e in quelli vicini conosciuta come Martiniloben. Durante questa giornata, i sacerdoti benedicono le cantine e i viticoltori si riuniscono per degustare il vino bianco giunto a un livello ottimale di fermentazione. Anche il suono del liuto vanta una lunga tradizione in Burgenland, ma solo nel 2000 nella regione è stato
prodotto il primo strumento. Celebre è quello di Stinatz, denominato “Tamburizza Stinjacko Kolo”. Il laboratorio della famiglia Koó a Steinberg è uno degli ultimi in Europa a produrre i tessuti stampati e tinti di color indaco. Dal 2010, questa tecnica di stampa a mano in blu dei tessuti è parte del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO in Austria. Bernstein, nel Burgenland meridionale, è un luogo unico al mondo per l’uso di edelserpentin nell’artigianato per la realizzazione di ciotole, vasi e altri oggetti d’arte.

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