Otto vallate di straordinaria bellezza a cominciare dalla Val Pesarina.
Arta Terme poi con il potere curativo delle sue acque è il luogo ideale dove trascorrere rigeneranti vacanze benessere. Completa il quadro una enogastronomia di eccellenza

La Carnia un fazzoletto d’Italia che si estende dall’Austria al Cadore arrivando a lambire la Slovenia assomiglia ad una grande mano, il cui palmo è costituito dalla valle solcata dal Tagliamento nel suo lento scorrere verso l’Adriatico e le dita sono le vallate scavate dai suoi affluenti. Già dal primo sguardo ci si rende conto che non è una terra come le altre. Il paesaggio è disegnato con tratti indimenticabili da mozzare il fiato. I villaggi ed i borghi alpini sono caratterizzati da una originale architettura incentrata su legno e pietra; pievi e cappellette, situate anche nei posti più impensati, nascondono molto spesso affreschi votivi e tesori artistici di grande pregio.  Ognuna delle sue otto valli (quattro principali ed altrettante secondarie) è un concentrato di cose belle. Qui natura, tradizione, gastronomia ed ospitalità sono unite in maniera indissolubile. Anche la sua gente che al primo contatto appare schiva e riservata risulta invece ospitale e generosa. Per rendersene conto basta rompere il ghiaccio, fare due chiacchiere e nel caso bere assieme un “tajut de neri”, un bicchiere di vino rosso, che tutto cambia. E quando si giunge ai saluti un “mandi” parla più di mille parole e garantisce che si può arrivare in Carnia da turista ma si riparte da amico.CASA-BRUSESCHI-580x435

Val Pesarina la valle del tempo. Una delle sue vallate più interessanti è sicuramente  la  Val Pesarina, Cjanâl Pedarç in friulano. Da queste parti è conosciuta come la Valle del tempo, in quanto alla fine del 1600 prese avvio, in modo artigianale, la produzione di orologi attiva ancora oggi.

A Pesaresi, una frazione di Prato Carnico, è assolutamente da vedere il Museo dell’Orologeria (www.pesariis.it), una delle pochissime realtà del genere in Italia, che espone una collezione di orologi, da parete e da torre, rappresentativi della produzione dal ‘400 ai giorni nostri. Sono circa 100 gli orologi esposti, di varie epoche e provenienze, quasi tutti di proprietà del Comune di Prato Carnico ed in minima parte concessi in uso da privati. Fra i pezzi più antichi e pregiati gli “svegliarini monastici” usati nei monasteri per svegliare i monaci nel cuore della notte in orario per la recita dei salmi e delle preghiere.

orologio a carillon1A completare la bella esposizione uno straordinario percorso dell’orologeria monumentale, un vero e proprio museo all’aperto che si snoda per le viuzze e le piazzette di Pesariis lungo un itinerario espositivo che comprende 15 orologi monumentali, a torre, ad acqua, a palette giganti, a calendario, con carillon, a bascula, a vasche, minuziosamente studiati e progettati per rappresentare in varie forme artistiche il trascorrere e la misurazione del tempo.

Sempre a Pesariis a pochi metri dalla chiesa collegiata dedicata ai Santi Filippo e Giacomo merita una visita Casa Bruseschi, un museo etnografico dove si possono ammirare tutti gli oggetti che arredavano la tipica casa carnica borghese tra il ‘600 e ‘700. Dal 1963, grazie al lascito dell’ultima proprietaria Dorina Bruseschi, è di proprietà della parrocchia ed è stata aperta ai visitatori come “Museo della casa carnica”. Il percorso espositivo parte dalla cucina, punto focale della vita familiare, dove si possono ammirare il tipico “fogolàr” con il doppio alare, il secchiaio in pietra con i secchi in rame e i tipici bronzini, delle pentole a tre piedi in bronzo. Al primo piano le stanze da letto e lo studio. Nel corridoio centrale sono collocati armadi intarsiati (armarons in friulano) e alcuni quadri, opera del ritrattista ufficiale della famiglia.MUSEO-ARCHEOLOGICO-580x435

All’interno del museo vengono anche organizzati interessanti “Laboratori creativi” chiamati “La cucina di Dorina” riservati ai bambini dai 6 agli 11 anni. In un’ora e mezza si spiega ai ragazzi come erano fatte un tempo le case in Carnia. La maggior parte del Laboratorio si svolge fra cucina e tinello per spiegare ai giovani allievi come si svolgeva la vita quotidiana in casa, a cosa servivano certi oggetti, di che materiale erano fatti e del perché della loro forma.
Info e prenotazioni al cell. 338-3460595 o all’email museo.bruseschi@gmail.com.

Salute e benessere ad Arta. Questa terra vanta anche una importante tradizione termale. Ad esempio Arta Terme, principale località termale friulana, a 1000 metri di altitudine, immersa nel verde delle Alpi carniche, è un luogo ideale dove trascorrere rigeneranti vacanze-benessere e ritempranti weekend, durante i quali migliorare la propria condizione fisica grazie al potere curativo delle acque e dei  fanghi delle sue terme (www.termearta.org) e recuperare una forma smagliante, affiancando alle cure termali il fitness e gli sport in un ambiente naturale intatto e di grande bellezza.

Le acque sulfuree della Fonte Pudia erano rinomate per i loro eccezionali poteri curativi ed estetici fin dal periodo dei romani, che non a caso proprio nelle sue vicinanze avevano fondato Iulium Carnicum (l’attuale Zuglio, dove si visitano il Foro e il Museo Archeologico), il loro più importante insediamento in Carnia. Ma la fortuna di Arta come stazione climatica alpina risale alla fine dell’800, quando i suoi eleganti alberghi erano la meta prediletta della buona borghesia veneta e della nobiltà friulana: fra i tanti ospiti illustri che “passarono le acque” ad Arta, non si può non ricordare Giosuè Carducci, che – affascinato dalla bellezza selvaggia di questi monti – trovò la giusta ispirazione per scrivere “Il Comune Rustico”, una delle sue più note liriche. Attualmente le acque delle terme di Arta, sono ideali per   debellare i disturbi alle vie respiratorie, al fegato, alla pelle, per combattere e prevenire artriti, artrosi e nevralgie, per curare i postumi di lesioni e fratture. Poi accanto ai tradizionali reparti per le cure a base di acque e fanghi, funzionano reparti dedicati all’estetica, alla medicina preventiva, all’atletica. All’interno dello stabilimento si trova il nuovissimo Palazzo delle Acque, vero tempio del benessere, con due piani vasca indipendenti uno dall’altro: il primo dedicato al benessere e al relax, il secondo concepito per offrire una gamma vasta e completa di terapie in acqua. Le due piscine, con acqua calda di diverse temperature (una che oscilla tra i 33° e i 35°C e l’altra tra i 29° e i 30,5°C) sono dotate di vari tipi d’ idromassaggio e si affacciano sul verde del parco grazie a grandi vetrate. Accanto ad esse, la palestra (con i circuiti cardio-fitness per integrare il relax con una piacevole attività capace di migliorare il proprio peso forma e la tonicità muscolare, attraverso attività libere o con l’aiuto di personal trainer), l’area wellness (con sauna tradizionale e bio sauna alle erbe, bagno turco, percorso kneipp, talassoterapia, doccia emozionale e doccia scozzese) e il Centro estetico con trattamenti che spaziano dall’ estetica termale alla più moderna dermocosmesi viso e corpo, fino ai massaggi di benessere.Terme-di-Arta-2-580x229

Oggi Arta – grazie agli  alberghi di qualità (alcuni con wellness farm e piscina), alla possibilità di affittare graziosi appartamenti, ai ristoranti rinomati per la loro cucina, alle attrezzature sportive (fra cui anche un maneggio, che organizza escursioni e trekking anche di più giorni fra Italia e Austria) e un patrimonio d’arte e storia tutto da scoprire – offre qualcosa di più della tradizionale vacanza termale: la cittadina, infatti, è un ottimo punto di partenza per interessanti itinerari naturalistici e storico – artistici (seguendo camminamenti e trincee della Grande Guerra, ad esempio, che in queste zone vedeva contrapposti l’esercito italiano e quello austroungarico),  per gite oltreconfine  in Carinzia e Slovenia, e per escursioni fra malghe e rifugi.

Weekend benessere – Per chi è intenzionato a concedersi almeno un weekend di coccole e relax e scoprire Arta ed il territorio circostante il consorzio Carnia Welcome (www.carnia.it) propone, per tutto l’anno, pacchetti benessere particolarmente interessanti, a partire dal weekend romantico con ingresso all’area wellness (sauna e bagno turco) e alle piscine, più un massaggio (2 giorni, 1 notte, in BB a partire da 70 euro). Oppure il benessere alla lavanda con peeling con i fiori di lavanda, bagno aromatico, massaggio benessere con le essenze alla lavanda (3 giorni, 2 notti, in mezza pensione a partire da 170 euro) o il pacchetto tradizione termale con idromassaggio termale, massaggio corpo, ingresso all’area wellness e piscina (3 giorni, 2 notti, in BB con una cena tipica a partire da 150 euro).

Archeologia in Carnia. Ma la Carnia è anche ricca di reperti archeologici. Ad esempio a Zuglio, un piccolo comune a pochi chilometri da Sutrio c’è una bella area di scavo dove si possono ammirare i resti degli edifici che facevano parte dell’antica città romana di Iulium Carnicum: la basilica civile, la base del portico coperto con colonnato a capitelli tuscanici, un settore della platea lastricata con alcune basi di statue, il podio del Tempio, il criptoportico (vano seminterrato) della basilica con scalone di accesso al primo piano.

Nel vicino Civico Museo Archeologico Iulium Carnicum, collocato nel secentesco Palazzo Tommasi Leschiutta, è ospitata una esposizione che in sette sale distribuite su due piani, ripercorre le varie fasi insediative del territorio carnico e di Zuglio, dalla preistoria al rinascimento. Una serie di pannelli illustrativi ed alcune cartine di distribuzione dei siti archeologici accompagnano i reperti che da diverse località della Carnia sono confluiti nella raccolta civica. Si tratta di materiale di notevole interesse, riferito ad un ampio arco cronologico compreso tra l’età preistorica e quella altomedievale. Inoltre da poche settimane è stata inaugurata la nuova sezione “La stanza che parla. Una sala da pranzo e il suo messaggio per gli ospiti”. Il nuovo allestimento consente di ammirare una delle rare testimonianze di pavimento di età tardo repubblicana (I secolo a.C.) di particolare pregio e significato, con decorazione ed iscrizione musiva, rinvenuto all’interno dell’area di scavo nei pressi del Foro.Il-presepe-di-Teno-580x386

Sutrio paese dei falegnami.  A pochi chilometri a nord di Arta Terme si incontra Sutrio uno dei borghi più caratteristici ed ospitali della Carnia, caratterizzato da un centro storico ben restaurato, con le tipiche case in pietra che si affacciano su stradine lastricate che fanno da cornice al Borgo. È da sempre conosciuto come il “paese dei falegnami”. In molti punti del centro è facile imbattersi in statue e bassorilievi realizzati dagli artigiani locali. Nel primo weekend di settembre va in scena “Magia del legno” che propone lavorazioni “live” del legno in tutte le sue forme. Altra manifestazione da non perdere è “Borghi e presepi” la più importante rassegna regionale di presepi natalizi, un centinaio, dislocati lungo le vie del paese, in angoli caratteristici e dentro  cortili in un percorso guidato che coinvolge tutti gli abitanti. Il primo da vedere rimane  comunque quello di Teno (al secolo Straulino Gaudenzio), un maestro artigiano del luogo che anno dopo anno ha costruito un enorme presepe che è diventato uno straordinario spaccato etnografico dedicato alla vita, al lavoro ed alle usanze della montagna carnica.

A spasso per le malghe. Negli alpeggi della Carnia sono decine le malghe collocate in luoghi pittoreschi che meritano di essere viste. Anche se per raggiungerle bisogna dotarsi di un buon fuoristrada mezzo indispensabile per muoversi senza problemi per le strade sterrate che collegano le malghe con i vari paesi. Sono una cinquantina quelle ancora attive fra queste selvagge montagne del Friuli: dalla fine di giugno a metà settembre i malghesi – seguendo i tradizionali riti della monticazione – vi portano le mandrie a pascolare nei prati in quota, ricchi di erbe e fiori che conferiscono al latte (e quindi a burro e formaggi) profumi e sapori unici.  Non è un caso che qui ci sia il detto che in “Carnia malga che vai, formaggio che trovi…”. Infatti ogni alpeggio esprime nei latticini di produzione propria, molteplici note di gusto e aroma. Latticini il più delle volte diversi non solo in termini di gusto ma anche per lavorazione. 

La maggior parte delle malghe vende direttamente i prodotti. In molte è anche possibile degustarli o assaporare i piatti della tradizione preparati con semplicità e sapienza e serviti su rustici tavoli in legno all’aperto o in piccoli ambienti riscaldati dal fogolâr. In alcune, infine, si può anche dormire, magari con il sacco a pelo e godere così dell’incanto della volta stellata e dei suoni della notte. Vale la pena di salire in malga di prima mattina, in modo da poter osservare il bestiame al pascolo e assistere alla lavorazione del latte per la produzione del burro, del tradizionale formaggio di malga in forme di buona pezzatura (fra i 4 e i 6 kg) e della ricotta (che si usa anche affumicare). Fra i formaggi tradizionali, si producono anche Formadi salât a pasta dura, la Scuete frante (ricotta appena pressata e frantumata che, con aggiunta di panna, sale, pepe ed eventuali semi di finocchio selvatico, acidifica e matura in appositi contenitori per 40-50 giorni) e il saporito e leggermente piccante Formadi frant.3-Carnia_ArchTurismoFVG-2-580x387

Chi vuole andare alla scoperta di questo mondo fatto di antiche usanze, genuinità, semplicità, può partecipare alle Giornate in malga, escursioni guidate organizzate da PromoTurismoFVG.  Oppure trascorrere qualche giorno en plein air, facendo il Trekking della Via delle malghe. Una quindicina i percorsi fra cui poter scegliere, con partenza da varie località carniche: dedicati ciascuno ad un tema (storia, natura, arte&fede, gastronomia…) portano anche oltralpe, in Carinzia. Dalla fine di giugno alla fine di settembre, la Carnia dedica alle sue malghe una serie di gustose e autentiche manifestazioni. Denominate Mondo delle malghe, si tengono in Val Lumiei, in Val Degano e in Val Pesarina: la Sagra del Malgaro ad Ovaro (2-3 luglio), la Festa del Formaggio Salato a Sauris (13-15 agosto), la Festa della demonticazione e Arlois e Fasois a Prato Carnico (11 settembre), la Mostra mercato del formaggio e della ricotta di malga a Enemonzo (10-11, 17-18 settembre).i-CJARSON-580x435

Gastronomia d’autore. Genuina e naturale. Si può sintetizzare, così, in due parole, la cucina carnica, caratterizzata da piatti legati ai prodotti locali e alle stagioni, tramandati dalla tradizione popolare e oggi proposti nel rispetto degli antichi insegnamenti o rielaborati con nuovi abbinamenti e preparazioni, in grado di entusiasmare anche i palati più esigenti. Si spazia così dal prosciutto di Sauris, dolce e leggermente affumicato, alla Schultar di Timau (spalla di maiale affumicata); dai formaggi di malga, al prelibatissimo formadi frant (in origine ottenuto dagli scarti dei formaggi è oggi un formaggio di grande pregio con una pregevole intensità aromatica ed una piacevole sensazione di piccantezza); dai saporitissimi salami, ai  cjarsons, ravioli di pasta di patate con un ripieno dolce; dal “frico” con polenta, un piatto salato il cui principale ingrediente è il formaggio fuso, al risotto con lo “sclopit” (l’erba di sileno che cresce spontaneamente in Carnia) al miele ed alle marmellate di ogni tipo. Un’autentica leccornia anche gli gnocchetti di Sauris fatti con latte, farina, uova, ricotta affumicata, salame, prosciutto e cumino. La primavera è la stagione dei miscugli di erbe aromatiche per frittate e risotti . L’estate è invece il periodo dei frutti di bosco che crescono in ogni dove: fra lamponi, mirtilli, ribes e fragoline ce n’è per tutti i gusti, per grandi e per bambini. In autunno arrivano i funghi, dai più conosciuti e pregiati porcini alle specie tipiche locali dai gusti inconfondibili;. Quando si sciolgono le nevi germoglia il “radic di mont”  consumato in insalate, frittate o sott’olio. E poi i vini, di grande livello fra cui primeggiano Pinot grigio, Merlot, Refosco, Cabernet, Sauvignon, Chardonnay e Friulano. Insomma ce n’è per tutti i gusti.

Dove dormire: A Sutrio si consiglia l’Albergo Diffuso Soandri (www.albergodiffuso.org), 120 appartamenti distribuiti sull’intero centro storico a testimoniare una riuscita fusione tra moderna ospitalità alberghiera e antichi alloggi in caratteristiche case di un classico borgo della Carnia.

Dove mangiare: Non c’è che l’imbarazzo della scelta. A Sutrio si può provare l’Osteria da Alvise (www.osteriadaalvise.it) che propone i piatti tradizionali carnici. Ad Arta Terme invece si può fare una sosta golosa all’agriturismo con maneggio Randis (www.agriturismorandis.it) di proprietà di Massimo Peresson presidente di Carnia Welcome e campione di trekking a cavallo. All’alpeggio si può mangiare qualcosa di tipico alla Malga Malins.

Info: Carnia Welcome, www.carnia.it, tel. 0433-466220.

Tiziano Argazzi

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