La passione per la fotografia. Irrefrenabile fin da ragazzo, in Gianluigi Anedda era diventata professione, senza mai perdere l’entusiasmo del gioco, della sfida.

Gli aspetti più segreti della sua terra, la Sardegna, indagati dall’obiettivo di Gianluigi, instancabile etno-fotografo, sono diventati dimensione interiore tangibilmente comprensibile.

Negli anni ha colto espressioni di visi, gesti, dettagli di architettura, d’archeologia o d’ambiente, rendendoli unici e immortali, seppur profondamente legati allo scorrere e al mutare della vita.

NEPAL 3

Un suo diario fotografico in Nepal, realizzato nel 2002, è stato esposto al Museo Nazionale “G.A.Sanna” di Sassari, una sorta di viaggio nel Nepal in 40 immagini che, trasmettendo con i loro silenzi, l’intensità delle emozioni da lui provate e lo stupore di fronte all’immensità della natura, sono immediatamente percepibili, come oggetti d’arte.

A sottolineare lo stretto legame che deve esistere tra estetica e etica, l’esposizione delle sue foto è stata abbinata a un progetto di sostegno alla popolazione del Nepal colpita dal sisma nell’aprile scorso, con particolare attenzione ai bambini che Gianluigi amava ritrarre. Un affettuoso omaggio dei suoi colleghi e amici. Alla sua umanità, prima ancora che alla sua arte.

Associazione Anedda

Testo di Maria Luisa Bonivento

Foto di Gianluigi Anedda

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