Nell’immaginario collettivo, la vacanza cast away è sovente un sogno proibito da realizzare. Lasciarsi alle spalle per qualche tempo la città o comunque il luogo dove si vive e appartarsi su un’isola semideserta, lambita da spiagge bianche e bagnata da acque cristalline, dove la natura trionfa e la presenza dell’uomo è discreta, impalpabile.  Le British Virgin Islands rappresentano un territorio molto vicino al paradiso in terra dove abbandonare i sensi per catturare e godersi i colori, i suoni, i sapori, i silenzi della natura incontaminata; gli alisei ad accarezzarci la pelle e il mare dove le tonalità di verde e blue si intersecano nel viaggio verso l’orizzonte.

Un arcipelago di 60 isole, la gran parte disabitate, le altre scarsamente popolate: i residenti raggiungono a malapena le 25 mila unità, in buona parte concentrati a Tortola, capoluogo di questo affascinante territorio d’oltremare della Gran Bretagna.  Siamo nel cuore dei Caraibi, meglio, nel cuore delle Leeward Island, le isole sottovento, le più settentrionali delle Piccole Antille. Particolare affatto trascurabile, perchè proprio il riparo dai venti rende quest’area ideale per le attività balneari e croceristiche. Il mare calmo pressoché tutto l’anno e le acque cristalline creano le condizioni ottimali  per il nuoto, lo snorkeling, le immersioni e la vela.

“The land that time forgot” è l’appellativo ancora oggi riservato alle British Virgin Islands, le isole Vergini britanniche, BVI l’abbreviazione con la quale sono  conosciute. Chi viene qui, tra queste isole, isolotti e scogli a sfioro d’acqua che circondano il Sir Frances Drake Channel lo fa per l’incredibile colore delle acque, la placidità delle baie adagiate su spiagge bianchissime e incontaminate, i fondali, autentici  acquari a cielo aperto popolati da una vita marina tra le più variegate del mondo, le estese barriere coralline con antichi e famosi relitti, i silenzi e l’atmosfera da cast away. Ma le BVI offrono anche all’interno scenari da cartolina: colline verdeggianti ricoperte di antichi alberi di mogano e cactus, dove tra gli altri si rifugiano volatili a rischio di estinzione. Tortola è l’isola principale. Qui, a Road Town, c’è l’ufficio  amministrativo dove siede il Governatore delle BVI e il principale aeroporto dell’arcipelago, l’unico in grado di far atterrare i charter e gli aerei di media taglia. Le altre isole si raggiungono in barca; un paio, come la suggestiva ed elitaria Virgin Gorda o la paradisiaca e lontana Anegada, solo mediante piccoli  velivoli, che viaggiano a vista e atterrano su piste sterrate. La popolazione, per la quasi totalità discendente degli schiavi  importati dagli inglesi tra il 18° e il 19° secolo, si connota per il carattere mite e ospitale, con un simpatico tocco british.

Beef Island, Cooper Island, Ginger Island, Great Camanoe Great Thatch, Mosquito Island, Necker Island, Norman Island, Peter Island, Sal Island… Navigando in catamarano oppure avvalendosi della efficiente rete locale di trasporti marittimi ci si può perdere tra le meraviglie di un mare che ha pochi uguali. Non va poi dimenticato che da queste parti il mare è pescosissimo, le varietà ittiche numerose e, grazie a questo, oltre a divenire una meta inprescindibile degli appassionati di pesca, le BVI sono il luogo privilegiato dove assaporare pesce fresco. TonnoMarlinWahoo e Mackerel  le specialità ittiche endemiche, da gustare alla griglia, al vapore o aromatizzate da profumati frutti tropicali come mango, papaya e banane. Ma l’autentica leccornia delle BVI è l’aragosta, di casa, per così dire, lungo tutto il Sir Francis Drake Canal, in particolare ad  Anegada, seconda isola dell’arcipelago, peraltro abitata solo da poche centinaio di persone. Le acque che circondano Anegada sono particolarmente ricche di aragoste spinose, divenute un vero e proprio simbolo dell’isola tanto da essere le protagoniste indiscusse dell’Anegada Lobster Festival, evento che si tiene tradizionalmente l’ultimo week end di novembre. V’è da annotare che l’aragosta è  protagonista ogni giorno non solo ad Anegada ma in tutto l’arcipelago. Sono infatti numerose e molto diffuse le ricette a base di questo crostaceo, a partire dai conch, le tradizionali polpette di pesce gustate come snack, aperitivo o antipasto, sino alla fresca lobster salad al profumo di lime.Copia di ray5634-web

Virgin Gorda è la terza isola per dimensione delle British Virgin Islands e quella monstre, popolata da resort e frequentata dal jet set internazionale. Qui sorge uno dei locali più chic, il ristorante fusion Coco Maya, che nel menu propone sushi, ceviche e piatti speciali a base di aragosta, tra i quali i Lobster Softshell Tacos con purea di mango e i Lobster and Prawn Gyoza aromatizzati al gingerAlle British Virgin Islands non va trascurato un assaggio di Fish and Fungi, veloce e semplice specialità della tradizione che si è meritata il prestigioso titolo di Piatto Nazionale. Le preparazioni variano da isola a isola ma il piatto è realizzato principalmente nella versione con salsa alla maionese o salsa al burro. Tra le leccornie che colpiscono il palato dei visitatori, come non citare la delicata zuppa di pesce con latte di cocco, gli gnocchi fatti a mano e le verdure, da gustare coi piedi nella sabbia. Imperdibile l’esperienza di una cena al tramonto a base di zuppa di pesce al  One Love Bar and Grill, sulla spettacolare spiaggia di White Bay, a Jost Van Dyke.

Più convenzionale, ma niente affatto banale, l’offerta di soluzioni gastronomiche a Tortola. Nell’isola capoluogo non deve mancare una visita al The sugar Mill Restourant, presso l’omonimo resort, dove la specialità è il tortino di granchio con salsa ai gamberi; oppure al Myett’s Garden & Grill, nella suggestiva cornice di Cane Garden Bay, colorato ristorante sulla spiaggia che propone il Mahi Mahi un pesce autoctono che raramente si ha la possibilità di gustare lontano dalle Isole Vergini.

Per maggiori info: www.bvitourism.it

Danilo Sacco

 

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