Un cammino di 7 giorni, tra i 700 e i 1300 metri di altitudine, percorribile tutto l’anno. E’ l’iniziativa di recupero e riapertura di antichi percorsi tra Abruzzo e Lazio sulle orme dei briganti. Un progetto di riscoperta della nostra storia e di bellissimi territori, ancora poco conosciuti. 

Adottare un sentiero è relativamente facile. Tracciarne uno nuovo, ripulendolo dall’oblio, dandogli visibilità, invitando i camminatori a ritornare a calpestare la terra che migliaia di italiani avevano già attraversato secoli fa implica lavoro, idee, suggestioni. Da questa ambizione nacque qualche anno fa, idea di Luca Gianotti, fondatore e guida esperta de La Compagnia dei Cammini, il Cammino dei Briganti: non un percorso esistente, ma un cammino che unisce vecchi sentieri e mulattiere, in parte chiusi e abbandonati da anni, per formarne uno nuovo da realizzare in 7 giorni. Il percorso si svolge ad altitudini medio-basse e torna su quelle che erano le orme dei briganti della Banda di Cartore, tra Abruzzo e Lazio: Val de Varri, Valle del Salto e le pendici del Monte Velino. In questa zona sono tante le storie di brigantaggio: la Banda di Cartore in più occasioni si trovò a fronteggiare l’invasione dell’esercito sabaudo e furono numerose le stragi, anche tra i civili. Vicende ormai dimenticate, ma su cui è ancora opportuno riflettere per analizzare in profondità l’Italia, le sue origini, la sua storia, il suo futuro: i briganti non erano comuni malviventi , erano spiriti liberi in lotta contro l’invasione dei Sabaudi, non volevano assoggettarsi ai nuovi padroni che avevano costretto il popolo ad entrare nell’esercito. Una storia fatta anche di rapimenti, riscatti, e tanta violenza. Una storia di 150 anni fa.

“Abbiamo costruito questo cammino a fasi” illustra Luca Gianotti. “Man mano che procedevamo il percorso si allargava per far entrare altri territori bellissimi che non potevamo trascurare. Abbiamo camminato e perlustrato tanto, poi individuato i percorsi migliori e i sentieri infrascati che abbiamo riaperto con roncole, forbici e altri attrezzi. Abbiamo poi segnato tutto con vernice bianco-rossa, secondo gli standard europei di segnatura dei sentieri. La Compagnia dei Cammini da tempo sostiene queste iniziative, perché valorizzare gli antichi percorsi a piedi, significa valorizzare storia, cultura e bellezza della nostra Italia”. Riaprire vecchi sentieri, per trasformarli in cammini percorribili da escursionisti è un’attività che molti camminatori si impegnano a realizzare. Continua Gianotti: “Un genere di lavoro che necessita anche del supporto delle istituzioni. Per il Cammino dei Briganti ci auguriamo che gli enti locali e regionali si accorgano di questo progetto e lo supportino. E’ un territorio dalle grandi possibilità, con un turismo a basso impatto, fatto di piccoli numeri che però restano costanti tutto l’anno”.

L’Italia custodisce ancora un ricco patrimonio di vie e sentieri che sono dimenticati da secoli e che ora potrebbero tornare all’antico splendore grazie agli italiani e alla loro passione il cammino. Tracce gps gratuite disponibili online e una mappa in formato cartaceo del Cammino dei Briganti faciliteranno l’accesso al Cammino che già è diventata meta di amatori e appassionati.

 

Il sito web dedicato al Cammino dei Briganti: www.camminobriganti.wordpress.com

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